Capire il branding
Tempo di lettura: 4 minuti
Spoiler: il branding non è il tuo logo (o almeno, non solamente).
Ormai “branding” è un termine che va molto di moda. Un po’ come il ketchup sulle patatine, che poi a dire la verità io sono più team maionese. Ma sai realmente cosa significa “branding”?

Che cosa non è il branding
Forse la cosa più semplice è partire da cosa non è il branding. Come dicevamo in apertura, il branding non è solamente un logo. Ma non è neanche solamente un sito web. O un profilo Instagram. Ti dovessi dire, per spiegare il branding non basta una sola parola.
Ma per farti capire come sia ben evidente come il branding non sia affatto solamente un logo vorrei farti calare in un pratico esempio.
Immagina quanti brand segui, ad esempio brand di moda…
Quante volte vedi il loro logo scrollando tra i contenuti su Instagram? Scommetto che la tua risposta è stata zero. Anzi, ne sono proprio certa!
Perché quello che vedi sono meravigliose fotografie perfettamente curate nello styling che mettono in bella mostra il nuovo fantastico pantapalazzo quadrettato sulle tonalità del verde foresta o il nuovo trench in panno dalla tonalità cammello adornato con un colletto di ecopelliccia nera (ovviamente sto fantasticando a caso, ma lo faccio per farti calare nella parte).
O ancora una modella bellissima con una mug di caffè in mano che mostra orgogliosamente l’anello intrecciato in oro rosa ed impreziosito da uno scintillante diamantino che non può far altro che attirare l’attenzione.
Il tutto in perfetta coerenza con colori e stile di quel preciso brand. Tanto che molto spesso non devi nemmeno leggere il nome del profilo per capire subito che si tratta ad esempio del tuo amatissimo Gucci.
Tutto ciò che vediamo influenza in modo massiccio quello che proviamo in merito a quella determinata azienda, quali valori pensiamo che abbiano e quale sia la tipologia di cliente alla quale si rivolgono. Probabilmente riflettiamo anche a livello inconscio se noi rientriamo o meno nella categoria.
Se ci pensi bene ci sono dei brand che ami e che segui regolarmente rispetto ai quali se io ti chiedessi così su due piedi quale è il loro logo non sapresti nemmeno rispondermi con esattezza. Dico bene?
Poi se decidi di procedere all’acquisto e vai a visitare il loro sito web, se ritrovi la stessa coerenza di atmosfere e colori non puoi far altro che sentirti a casa, in un ambiente familiare, che già conosci. E magari solo a quel punto inizi a notare il logo e pensi a quanto sia perfettamente adeguato allo stile del brand.
Ma solo in quel momento. Dopo che per un sacco di tempo hai navigato tra i loro contenuti e amato quel brand.
Come puoi benissimo afferrare da questo esempio, il brand è molto più di un logo. Il logo è soltanto una sua componente.
Che cosa è il branding
Eccoci arrivati alla parte che preferisco. Al cuore della questione. A ciò che conta più di tutti.
“Il brand è ciò che le altre persone dicono di te quando non sei nella stanza” ha detto Jeff Bezos.
Ed ha ragione. Quando parliamo di branding si parla di percezioni. Ma non conta tanto quello che un’azienda o un professionista dichiari di voler rappresentare. Quello che conta è il modo in cui opera. Quello che fa. Quello che dice. Come si presenta. Come comunica. Se è coerente con il messaggio in cui dice di credere.
E c’è una bella differenza tra quello che un professionista o un’azienda vuole trasmettere e quello che effettivamente trasmette. E sta tutto nella cura del proprio brand.
Prendiamo un esempio celebre: Netflix.
La famosissima piattaforma di intrattenimento streaming ha il suo punto di forza nella grande varietà del catalogo di contenuti che offre, i quali si preoccupano anche di abbracciare tutte le culture. Non è raro infatti che, a fianco di film e serie tv Made in USA, troviamo produzioni locali che grazie alla distribuzione Netflix diventano grandi successi mondiali (come ad esempio La Casa di Carta, anche se io stessa non l’ho vista te lo confesso).
Se Netflix alla fine dei giochi offrisse un catalogo limitato di produzioni e magari solo statunitensi, non serve neanche che ti spieghi come mai il brand non risulterebbe credibile rispetto alla caratteristica distintiva per la quale si è fatto conoscere.

Va da sé che lo stesso discorso vale per un professionista, il quale se si fa carico di una causa portante in cui dice di credere, non lancerebbe un messaggio unitario se il suo comportamento dicesse il contrario.
Anche qui facciamo un piccolo esempio per chiarezza.
Immaginiamo un professionista che tra i suoi valori sbandiera a gran voce il suo grande interesse per la causa ambientale, interesse che permea anche molti dei suoi contenuti sui social.
Poi però lo vediamo che in un video con nonchalance getta nel secchio dell’immondizia differenziata riservato alla carta una lattina che ha appena finito di bere. Capisci benissimo che il suo comportamento è totalmente discordante con il suo messaggio di brand.
O ancora, una persona che dichiara di battersi per la causa animale e poi ci si presenta con indosso una pelliccia di visone autentica.
Gli esempi potrebbero essere infiniti. Ed ho volutamente estremizzato per scagliare la freccia dritta sul bersaglio.
Che cosa include il branding
Quando si parla di brand c’è un universo intorno. Un universo che va “un poco” più al di là di logo e palette colori. Il cuore di un brand è il suo proposito, la sua visione, i clienti ideali ai quali vuole parlare, il modo in cui vuole essere percepito, la sua comunicazione. Perché il suo obiettivo primario è quello di creare una connessione con i potenziali clienti e costruire un rapporto basato sulla fiducia.
Vuoi capire come procedere per il tuo business? QUI trovi quello che possiamo fare insieme nel mio programma Mentoring brand.
Quindi in sostanza possiamo concludere che il branding è tutto ciò che comunichi (verbalmente, visivamente e con i tuoi comportamenti) al mondo là fuori e ti serve al fine di costruire riconoscibilità, lealtà e fiducia.
Come vedi logo e palette sono solo una minima parte. Fanno parte del messaggio che vuoi comunicare. E andare a fondo per conoscere bene quel messaggio è ciò che ti consentirà di creare delle solide fondamenta per il tuo business.
E questo significa solo una cosa: sei sulla strada giusta per il tuo successo!

Potrebbero interessarti anche
Dal colloquio di lavoro al personal branding: come raccontare chi sei davvero
Dal colloquio di lavoro al personal branding: come raccontare chi sei davvero "Mi parli di lei" Una frase semplice, eppure capace di far tremare chiunque. Al colloquio di lavoro è il momento in cui il curriculum smette di bastare, perché non sono più i titoli a...
Einstein e Hack: quando il personal brand nasce dalla semplicità di essere sé stessi
Einstein e Hack: quando il personal brand nasce dalla semplicità di essere sé stessi "La semplicità è la complessità risolta" - Constantin Brâncuși Non sempre scegliamo i nostri maestri, a volte sono loro a scegliere noi. Così è stato per me con Albert Einstein e...
Esopo, Aesop e una cliente che vuole un brand fuori dai cliché
Esopo, Aesop e la cliente che vuole un brand fuori dai cliché Gonfia di vana superbia, una cornacchia raccolse le penne cadute ad un pavone e se ne adornò. Poi, disprezzando le compagne, si unì al bello stormo di pavoni. Questi però strapparono le penne all'improvviso...
non è facile comprendere questo concetto tuttavia questo articolo lo spiega davvero bene!
Grazie mille Leonardo, sono molto contenta che questo articolo possa essere utile. Sai, c’è ancora molta confusione su questo argomento, ma nel 2022 è impensabile non avvalersi di uno strumento così potente. Uno strumento che, nonostante la molteplicità di concorrenti, ci permette di conquistare il nostro spazio nel mercato e attirare i clienti giusti!